10 PAROLE

Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)

Le disposizioni anticipate di trattamento, comunemente definite “testamento biologico” o “biotestamento”, sono regolamentate dall’art. 4 della Legge 219 del 22 dicembre 2017, entrata in vigore il 31 gennaio 2018. In previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle proprie scelte, la Legge prevede la possibilità per ogni persona di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonchè il consenso o il rifiuto su accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche esingoli trattamenti sanitari. Possono fare le DAT tutte le persone che siano maggiorenni e capaci di intendere e di volere. (fonte: Ministero della Salute).

Consenso Informato

“Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato. Questa persona riceve innanzitutto una informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi. La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso.” (art. 5 “Convenzione sui diritti dell’uomo e sulla biomedicina” Oviedo, 4 aprile 1997, ratificata nell’ordinamento giuridico italiano con la legge del 28 marzo 2001, n. 145)

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Bioetica

Disciplina accademica e ambito di riflessione interdisciplinare che si occupa dell’analisi razionale dei problemi morali emergenti nell’ambito delle scienze biomediche, proponendosi di definire criteri e limiti di liceità alla pratica medica e alla ricerca scientifica, affinché il progresso avvenga nel rispetto di ogni persona umana e della sua dignità. (Fonte: Treccani.it)

Contraccezione

Per contraccezione si intende il complesso dei mezzi utilizzati per impedire il verificarsi di una gravidanza. In generale, a prescindere dall’età, la pianificazione della gravidanza permette di ridurre l’esposizione a fattori di rischio e di adottare interventi protettivi per la salute, come l’assunzione di acido folico già nel periodo preconcezionale. La contraccezione, inoltre, protegge dalle gravidanze indesiderate e, alcuni metodi, anche dalle infezioni a trasmissione sessuale. Scopo della contraccezione è quello di controllare, in modo temporaneo e reversibile il processo della riproduzione. (fonte: Ministero della Salute)

Procreazione Medicalmente Assistita

La Procreazione medicalmente assistita (PMA), comunemente detta “fecondazione artificiale”, è l’insieme delle tecniche utilizzate per aiutare il concepimento in tutte le coppie, nei casi in cui il concepimento spontaneo è impossibile o estremamente remoto e nei casi in cui altri interventi farmacologici e/o chirurgici siano inadeguati. La PMA si avvale di diversi tipi di tecniche che comportano la manipolazione di ovociti, spermatozoi o embrioni nell’ambito di un trattamento finalizzato a realizzare una gravidanza. Queste metodiche sono rappresentate da diverse opzioni terapeutiche suddivise in tecniche di I, II e III livello in base alla complessità e al grado di invasività tecnica che le caratterizza. Si distinguono inoltre in base alla provenienza dei gameti utilizzati per le tecniche di fecondazione: omologa se da gameti della coppia, eterologa se da soggetti esterni alla coppia. (fonte: Ministero della Salute)

Diritto alla salute

Sancito dalla Costituzione Italiana che recita all’art. 32 “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”

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Eutanasia

Il termine eutanasia deriva dal greco e letteralmente significa “buona morte”. Con tale espressione si intende l’azione con cui si procura intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia irreversibile. Si tratta generalmente di malati terminali. É possibile distinguere diverse tipologie di eutanasia: l’eutanasia è attiva diretta quando il decesso è provocato tramite la somministrazione di farmaci che inducono la morte, per la maggior parte per via endovenosa; l’eutanasia attiva indiretta si ha quando l’impiego di sostanze per alleviare la sofferenza, in quantità maggiore rispetto a quella prevista per la terapia del dolore, causa come effetto secondario la diminuzione dei tempi di vita; l’eutanasia è passiva quando è provocata dall’interruzione o dall’omissione di un trattamento medico necessario alla sopravvivenza dell’individuo, quali ad esempio la nutrizione, l’idratazione e la respirazione artificiale. (fonte: altalex.com)

Interruzione volontaria di Gravidanza

È l’intervento che porta alla conclusione della vita di un embrione. Oggi in Italia la donna può richiedere l’interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di salute, economici, sociali o familiari. Dal 1978 questo intervento è regolamentato dalla Legge 194/78. Esistono due tecniche per eseguire una interruzione volontaria di gravidanza: – attraverso il metodo farmacologico – attraverso il metodo chirurgico. (fonte: Ministero della Salute)

Associazione Luca Coscioni

È un’associazione no profit di promozione sociale fondata nel 2002 da Luca Coscioni, un economista affetto da sclerosi laterale amiotrofica scomparso nel 2006. Tra le sue priorità l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento delle barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la ricerca sugli embrioni, l’accesso alla procreazione medicalmente assistita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione. (fonte: associazionelucacoscioni.it)

Suicidio assistito

Si tratta dell’aiuto medico fornito ad un soggetto che ha deciso di morire tramite suicidio. In questa situazione, l’individuo è affiancato da un medico il cui compito è quello di prescrivere e fornire i farmaci che provocheranno la morte del paziente. Esso differisce dall’eutanasia per il fatto che l’atto finale di togliersi la vita, somministrandosi le sostanze necessarie in modo autonomo e volontario, è compiuto interamente dal soggetto stesso e non da terzi, i quali si occupano di assistere la persona per gli altri aspetti quali il ricovero, la preparazione delle sostanze e la gestione legale post mortem. (fonte: altalex.com)